Torino – Nazionale Universitaria
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La collezione di incunaboli, ricca di più di 1600 edizioni, offre un ampio panorama sui primi anni di vita della stampa in Europa e, più in particolare, in Italia. Ne sono testimonianza il Rationale divinorum officiorum di Gugliemo Duranti (in un esemplare miniato per i Della Rovere), il De officiis e altri testi di Cicerone, le Institutiones di Giustiniano con il commento dell’Accursius stampate a Magonza da Johann Fust e Peter Schoffer, rispettivamente nel 1459, 1465, 1468, nonché numerosi volumi pubblicati a Roma dai prototipografi italiani Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz.Importanti sono anche le prime stampe, tra cui alcune in caratteri greci come l’Aristotele in tre volumi e la celeberrima Hypnerotomachia Polyphili di Francesco Colonna del 1499, di Aldo Manuzio. Di particolare interesse sono altresì gli incunaboli ebraici per lo più usciti dalla bottega della famiglia di Joshua Salomon Soncino, tra cui il Masal ha-qadmoni (la Favola antica), dello spagnolo Isaac ibn Sahula, edizione bresciana del 1497. Purtroppo l’incendio del 1904 devastò la sezione piemontese, distruggendo esemplari unici o rarissimi, fondamentali per lo studio dell’introduzione della tecnica tipografica in regione. Fanno parte del patrimonio anche una copia del Confessionale Defecerunt di S. Antonino, il più antico testo datato edito in Piemonte, a Mondovì, nel 1474, nonché numerosi incunaboli che testimoniano la diffusione che ebbe la stampa nella regione.