Parco naturale e Area attrezzata del Sacro Monte di Crea

Il Parco naturale, 47 ettari, (alt. 355 – 455 m.s.l.m.), è stato istituito dalla Regione Piemonte con L.R. n. 5 del 28.1.1980, allo scopo di tutelare, mantenere e valorizzare le caratteristiche naturali, ambientali e paesaggistiche, culturali e architettoniche del Sacro Monte, nonché di promuovere iniziative atte a consentire la fruizione del territorio a fini scientifici, didattici, culturali e ricreativi.

LA STORIA

L’origine della sacralizzazione del Monte è fatta risalire a S. Eusebio, Vescovo di Vercelli. Si narra che nel IV sec. il Santo per sfuggire alla persecuzione degli Ariani si fosse qui ritirato, trasportandovi la statua della Vergine.

Dopo il Mille (e sino al Quattrocento) è documentata la presenza dell’antico abitato fortificato di Cardalona che sorgeva sulla sommità del colle, posto sotto la giurisdizione dei Marchesi di Monferrato. Scomparso il borgo, il luogo si caratterizzò, a partire dal Cinquecento, quale maggior polo devozionale del territorio.

Il Sacro Monte venne progettato da Costantino Massino nel 1589. Il progetto iniziale prevedeva la costruzione di 15 Cappelle, I Misteri del Rosario. Trasformato nel tempo esso consta attualmente di 23 Cappelle e 5 Romitori.

Alla realizzazione dei gruppi statuari (in terracotta policroma) e dei dipinti che ornano le cappelle lavorarono, fra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, Guglielmo Caccia (il Moncalvo) Giovanni e Nicola Wespin (i Tabachetti), G. B. della Rovere (il Fiamminghino) Giorgio Alberini, Veglia d’Asti e i Prestinari. Dopo un periodo di abbandono, dovuto alle soppressioni napoleoniche, si procedette, nel corso dell’Ottocento, ad un’intensa opera di restauro e di rifacimento delle cappelle. A questi lavori, che durarono sino ai primi anni del Novecento, presero parte Bistolfi, Brilla, Maggi, Latini, Loverini, Morgari, Capra e Caironi.

Ecomuseo della Pietra da Cantoni

Approvato dalla Regione Piemonte con deliberazione del Consiglio Regionale n. 284/10922 del 1 aprile 2003. L’istituzione dell’Ecomuseo è stata promossa dal Comune di Cella Monte, dal Parco Naturale del Sacro Monte di Crea, dall’Istituto per le Piante da Legno e per l’Ambiente di Torino (I.P.L.A.), al fine di documentare, preservare e valorizzare il paesaggio, nonché le caratteristiche abitative e lavorative del territorio del basso Monferrato casalese.

L’Ecomuseo della Pietra da Cantoni cerca di identificare il territorio del Monferrato in una cultura unitaria, che permetta la piena coesione tra le diverse realtà e i diversi attori dell’area del bacino ecomuseale. La Pietra da Cantoni rappresenta l’elemento che ha condizionato e che ancora oggi influenza il territorio, la cui presenza si legge nel tessuto urbano dei centri abitati, e le cui tracce sono presenti sparse su gran parte del territorio di pertinenza dell’Ecomuseo. Insieme alla pietra anche il paesaggio agrario caratterizza fortemente l’intero territorio: ogni suo angolo seppur diverso e particolare racchiude in se gli elementi che lo connotano e rendono chiara la sua appartenenza a quest’area.

Il Centro di Documentazione

Il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, durante la 27° sessione svoltasi a Parigi dal 30 giugno al 5 luglio 2003, ha iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale 24 nuovi siti; tra questi il sito denominato “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” ” che interessa i Sacri Monti di Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Varallo per il Piemonte, Ossuccio e Varese per la Lombardia.

Il piano unitario di gestione, prevedeva la costituzione di un “Centro di Studi e di Documentazione permanente” identificato dalla Regione Piemonte nel Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei, già funzionante dal 2000, presso il Parco del Sacro Monte di Crea e formalmente istituito con L.R. n.5 del 28 febbraio 2005, al fine di promuovere “l’attività di ricerca, di studio, di momenti di conforto e di cooperazione”.

Il Centro di Documentazione, ha il compito di raccogliere notizie storiche, gestionali e documenti dei singoli complessi devozionali e si propone di costruire reti di cooperazione europea tra i soggetti interessati. A tal fine sono stati sviluppati contatti con partner stranieri con l’obiettivo di individuare strategie per l’individuazione e lo scambio di “buone pratiche”, per integrare ed approfondire le conoscenze sui temi della ricerca, della conservazione, del restauro, della gestione e della fruizione dei complessi monumentali, per migliorare la fruibilità turistica e la diffusione delle informazioni, per favorire occasioni di crescita economica attraverso forme di turismo durevole rispettoso delle identità culturali, sociali e devozionali locali. Questi insiemi monumentali costituiscono inoltre un ambito qualificato di lettura storica e di conoscenza della realtà europea e possono, in prospettiva, costituire attrezzati laboratori didattici al servizio delle attività formative sia del mondo della scuola che professionale, distribuiti lungo itinerari europei che il lavoro del Centro di Documentazione può consentire di individuare e tracciare, comprendenti una variegata pluralità di luoghi: dall’ambiente alpino a quello collinare, a quello metropolitano.

Camminare il Monferrato

Schede ed itinerari sono consultabili su internet cercando la sezione “Camminare il Monferrato” sul sito www.parcocrea.it o consultando l’archivio del giornale Il Monferrato www.monferrato.it

A chi lo sa apprezzare il Monferrato riserva suggestive camminate, bei paesaggi, una natura rigogliosa che regala piacevoli sorprese, spesso inattese. Ogni stagione è buona per scoprirlo, anche quella invernale.

Ed è per stimolare e suggerire un approccio diverso alla sua conoscenza che sono stati predisposti questi itinerari escursionistici sotto il titolo di “Camminare il Monferrato” Il progetto è promosso dal Parco naturale del Sacro Monte di Crea in collaborazione con la Regione Piemonte, il giornale Il Monferrato, la Provincia di Alessandria, il CAI di Casale Monf.to, Il Paniere, l’IPLA di Torino l’ANA sezione di Casale Monferrato, i Comuni di: Albugnano, Alfiano Natta, Altavilla, Berzano San Pietro, Camagna Monferrato, Camino, Casale Monferrato, Casorzo, Castelletto Merli, Cella Monte, Cereseto, Cerrina, Cinzano, Cocconato, Coniolo, Conzano, Frassinello, Gabiano, Gassino Torinese, Grazzano Badoglio, Mombello Monferrato, Moncestino, Moncalvo, Montiglio Monferrato, Murisengo, Odalengo Grande, Odalengo Piccolo, Olivola, Ottiglio, Ozzano, Pontestura, Ponzano Monferrato, Rosignano, Sala, San Giorgio Monferrato, Serralunga di Crea, Sciolze, Solonghello, Terruggia, Treville, Vignale, Villadeati, Villamiroglio.

è un progetto di valorizzazione delle bellezze naturali, storiche e artistiche del territorio monferrino: oltre 300 i chilometri di percorsi segnalati con i segnavia del CAI, 43 i Comuni aderenti al progetto, 40 i percorsi individuati.

Nel 2003 si è provveduto alla collocazione presso ogni Comune di una tavola sinottica dei percorsi e l’ubicazione dei sentieri sulle strade di maggior traffico mediante opportuna segnaletica.

Partendo da Torino con la camminata Superga-Crea si arriverà a Murisengo agganciandosi all’anello che racchiude il Basso Monferrato, grazie anche alla qualificata disponibilità del CAI e alla preziosa collaborazione dei Comuni che hanno provveduto ad installare le classiche paline rosso-bianco-rosse lungo i percorsi, caratterizzate dal numero del sentiero.