Guglielmo IV

a cura di ROBERTO MAESTRI


Liberamente tratto dagli Annali del Monferrato (951-1708) di Aldo di Ricaldone


Guglielmo, figlio di Oddone II e di Costanza di Savoia, nacque tra il 1030 ed il 1035.

Le prime notizie su di lui risalgono a quando compare a Savona nel 1059, per consentire, indotto probabilmente dalle richieste dei cittadini, ad una serie di pesanti limitazioni della sua autorità comitale nella città e nel castello, vincolandosi al riguardo con un giuramento solenne che sarà rinnovato l’8 febbraio 1085. In un diploma del maggio 1093, in cui l’imperatore Enrico IV dona alla chiesa di Pavia il monastero di Breme con tutte le sue dipendenze, viene citato Wilelmi marchionis che possiamo identificare nel nostro Guglielmo.

Il documento più significativo che riguarda Guglielmo risale al 15 settembre 1096. Con esso “Uvilielmus marchio filius quondam Uvilielmi et Ota iugalis eius filia quondam Tebaldi et Uvilielmus filius presicti Uvilielmi et Ote, et Oto filius item Otonis, seu Petrus filius Roberti, atque coniunx eius Ermengarda filia predicti Tebaldi et Tezo filius iamdicti Petri et Ermengarde” concedono alla chiesa di Santo Stefano di Allein i loro diritti sulla medesima e sulle sue dipendenze. Tebaldo di Allein ebbe dunque due figlie: Otta ed Ermengarda: quest’ultima sposò Pietro figlio di Roberto da cui nacque Tezo;  Otta fu la moglie di un Ottone, da cui un altro Ottone, poi, in seconde nozze, del marchese Guglielmo IV figlio del fu Guglielmo III, pure marchese dal quale, tra gli altri, nacque un altro Guglielmo. La carta del 1096 ci fornisce notizie di tre generazioni aleramiche, completando le notizie dell’atto già noto del 28 dicembre 1100 con il quale Guglielmo e Ranieri “fratres et marchiones filii et filia quondam Uvilielmi marchionis de Ravenna, seu Otta comitissa, mater et filii et filia quondam Tibaldi de Aglendo et relicta quondam iamdictivir Uvilielmi marchionis quondam vir meus“, stando “infra castrum Tridini qui dicitur burgum novum” donano per l’anima del rispettivo loro padre e marito, beni in Cornale e Matasco alla chiesa di Sant’Eusebio di Vercelli. In questo documento Guglielmo viene definito marchionis de Ravenna, probabilmente perchè gli era stato affidato dall’imperatore Enrico IV qualche particolare incarico in quella città.

Possiamo altresì ritenere che i possedimenti valdostani dei marchesi di Monferrato nel secolo XII derivino dal matrimonio di Guglielmo con Otta figlia Tibaldo di Agledo (Aglié). Dalla prima moglie di Guglielmo, di cui ignoriamo il nome, nacque Enrico il Balbo che diventò marchese della Rocchetta ed un altro Guglielmo di cui sappiamo poco o nulla; mentre Ranieri nacque dalla unione con Otta di Aglié.