Stefano Guazzo e la Civil Conversazione

Casale Monferrato (AL), sabato 23 settembre 2017 – ore 15,00
Castello Paleologo – Sala al secondo piano

Convegno
Stefano Guazzo e la Civil Conversazione
a vent’anni dal Convegno di “Europa delle Corti” e
nel 450° anniversario della venuta a Casale di Vespasiano Gonzaga
 

Saluti ufficiali

Introduce e modera
Roberto Maestri
(Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato)

Intervengono

Daniela Ferrari
(Istituto Mantovano di Storia Contemporanea)
La famiglia Guazzo al servizio dei Gonzaga 

Blythe Alice Raviola
(Università degli Studi di Milano)
Stefano Guazzo e Casale. A margine di un convegno precursore 

Raffaele Tamalio
(Accademia Nazionale Virgiliana – Mantova)
Vespasiano Gonzaga Colonna tra Amministrazione civile e militare, architetture delle fortificazioni e ambiente letterario e accademico

 Luisella Giachino
(Università degli Studi di Torino)
Il ritratto di Ferrante Gonzaga nella biografia scritta dal suo segretario Giuliano Goselini

Il convegno  – organizzato dal Comune di Casale Monferrato con la collaborazione scientifica del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” – intende approfondire il ruolo di Casale in un periodo storico di straordinario interesse: quello della fine del Cinquecento, caratterizzato dal potere dei Gonzaga (divenuti Signori del Monferrato nel 1536) e dall’ostilità dell’oligarchia Casalese nei confronti dei nuovi dinasti.
Un panorama politico difficile e contrastato che, nel 1567, culmina con la rivolta guidata da Oliviero Capello duramente repressa dal duca Guglielmo Gonzaga, tramite il suo fidato cugino Vespasiano Gonzaga duca di Sabbioneta, principe del Sacro Romano Impero.
La figura di Vespasiano Gonzaga si collega strettamente a quella dell’umanista casalese Stefano Guazzo che dedicherà al principe mantovano la sua più nota opera: il trattato de La Civil conversazione.
Lo spunto del Convegno è quindi offerto dalla concomitanza di due importanti avvenimenti: il ricordo del convegno di studi Stefano Guazzo e Casale tra Cinque e Seicento (tenutosi il 22-23 ottobre 1993) cui seguì, nel 1997, la pubblicazione dell’omonimo volume curato da Daniela Ferrari; l’anniversario dei 450 anni dalla venuta a Casale di Vespasiano Gonzaga, giunto in città il 27 settembre 1567.
Il convegno non intende comunque limitarsi alla rievocazione storica, ma intende offrire un’ulteriore opportunità per rafforzare il collegamento tra Casale, Mantova e Sabbioneta la “città ideale” costruita proprio da Vespasiano Gonzaga, esempio architettonico straordinario che, nel 1590, sarà in parte imitato con l’avvio del cantiere della Cittadella di Casale voluta dal nuovo duca Vincenzo Gonzaga; legami di grande rilievo anche in ambito turistico ed enogastronomico per le tre città inserite nei luoghi patrimonio UNESCO dell’Umanità.
Il convegno sarà aperto dai saluti del Sindaco Titti Palazzetti e dell’Assessore Cultura e Turismo Daria Carmi: ad introdurre e moderare i lavori sarà Roberto Maestri (presidente del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”) che illustrerà le prospettive culturali offerte dal Convegno all’interno dell’ampio progetto di valorizzazione di un Monferrato sempre più a vocazione internazionale.

Al termine degli interventi il pubblico sarà coinvolto in una riflessione sull’opportunità della ristampa della Civil Conversazione integrata dalle riflessioni emerse in occasione dell’Incontro.

Il Convegno sarà preceduto da un Itinerario – ideato e guidato da Dionigi Roggero con la collaborazione della Delegazione del FAI di Casale Monferrato – che intende rievocare la figura di Stefano Guazzo e i luoghi della congiura di Oliviero Capello repressa da Vespasiano Gonzaga. L’itinerario si svilupperà – con partenza alle ore 10,30 – dal Castello dei Paleologi per proseguire con il Palazzo Marchionale (oggi Palazzo Trevisio), Palazzo Fassati di Balzola (residenza della marchesa Anne d’Alençon), Palazzo Ottavi (residenza del governatore Ferrante Gonzaga), Palazzo Braccio-Cortesina (all’epoca abitazione di Stefano Guazzo), il Duomo di Sant’ Evasio, piazza Mazzini (dove furono decapitati i responsabili della congiura), la Torre Civica di Santo Stefano, per concludersi con il ritorno in piazza Castello.