Il matrimonio come affermazione del potere

Mantova, domenica 24 novembre 2013

Ad integrazione della mostra Vincoli d’amore. Spose in casa Gonzaga tra XV e XVIII secolo, allestita presso le sale di Palazzo Ducale, è stato organizzato presso la Chiesa di Santa Maria della Madonna della Vittoria un ciclo di conferenze a cura di alcuni autori che hanno contribuito a scrivere i saggi contenuti nel catalogo della mostra; tra questi è stato invitato – dal Soroptimist di Mantova presieduto da Carla Martignoni – Roberto Maestri per trattare il tema Il matrimonio come affermazione del potere: il caso del Monferrato.
Il relatore ha iniziato il suo intervento ponendosi il quesito: come ha potuto uno Stato economicamente povero, scarsamente popolato, costantemente minacciato da potenti vicini, a sopravvivere per oltre sette secoli? È la domanda che molti si pongono quando si avvicinano alla storia del Marchesato di Monferrato.
La risposta è straordinariamente semplice: grazie ad un’attenta politica militare avviata già all’epoca di Aleramo – leggendario fondatore del marchesato monferrino – grazie alla sua unione con Gerberga, figlia del re d’Italia Berengario II e proseguita fino al XVI secolo con il matrimonio dell’ultima marchesa di Monferrato, Margherita Paleologo, con Federico Gonzaga duca di Mantova. Nel corso dei secoli, molte altre unioni matrimoniali prestigiose, portarono i marchesi monferrini a legare il loro destino a quello del sacro Romano Impero, dell’Impero Bizantino, del Regno di Gerusalemme, del Regno di Maiorca e molti altri casi.
La conferenza ha quindi guidato i partecipanti attraverso un viaggio nella storia “al femminile” per comprendere come, ancora una volta, i sentimenti si piegarono alla “ragion di Stato”.

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