Facino Cane Signore di Novi

Novi Ligure (AL), sabato 13 giugno 2015

La “Casa del Giovane” ha ospitato la presentazione del volume: Facino Cane. Sagacia e astuzia nei travagli d’Italia tra fine Trecento e inizio Quattrocento.
L’incontro è stato perfettamente organizzato da Andrea Scotto e ha visto una partecipazione di pubblico sicuramente superiore alle aspettative.
Nel suo intervento Roberto Maestri ha ricordato come il volume – edito dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” – sia stato pubblicato con il patrocinio di Regione Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Consiglio Regionale del Piemonte; Province di Alessandria, Asti, Savona, Torino, Vercelli e con il contributo di: Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Il relatore ha ricordato come le pagine del volume aiutano il lettore a meglio comprendere il disegno del condottiero le cui gesta, proseguite senza soluzione di continuità per un trentennio, interessarono circa 240 località italiane, tra cui Novi, e gli valsero non solo il rispetto dovuto al timore ma anche, e soprattutto, la considerazione dei contemporanei che lo giudicarono come “uomo del suo tempo” ovvero protagonista di atti sì crudeli ma comuni all’epoca in cui visse; la differenza essenziale fu che Facino Cane, diversamente da altri condottieri, seguì un progetto – magari disordinato – finalizzato alla costruzione di un suo Stato. Maestri ha anche ricordato come la presentazione del volume rappresenta la logica conclusione del progetto che vide, nel maggio 2012 l’organizzazione del Convegno “Facino Cane e Filippo Maria Visconti: l’Oltregiogo Genovese tra Trecento e Quattrocento”.
Ad Andrea Scotto il compito di illustrare la presenza di Facino in ambito novese e di evidenziare la figura del Maresciallo di Boucicaut e di Beatrice Cane, sfortunata consorte del condottiero casalese.
Le relazioni – accompagnate da proiezioni multimediali – sono state seguite da un dibattito cui è intervenuto anche lo storico tortonese Italo Cammarata.
La presentazione si è conclusa con un abbondante – e particolarmente apprezzato – rinfresco.
La “Casa del Giovane” ha ospitato la presentazione del volume: Facino Cane. Sagacia e astuzia nei travagli d’Italia tra fine Trecento e inizio Quattrocento.
L’incontro è stato perfettamente organizzato da Andrea Scotto e ha visto una partecipazione di pubblico sicuramente superiore alle aspettative.
Nel suo intervento Roberto Maestri ha ricordato come il volume – edito dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” – sia stato pubblicato con il patrocinio di Regione Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Consiglio Regionale del Piemonte; Province di Alessandria, Asti, Savona, Torino, Vercelli e con il contributo di: Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Il relatore ha ricordato come le pagine del volume aiutano il lettore a meglio comprendere il disegno del condottiero le cui gesta, proseguite senza soluzione di continuità per un trentennio, interessarono circa 240 località italiane, tra cui Novi, e gli valsero non solo il rispetto dovuto al timore ma anche, e soprattutto, la considerazione dei contemporanei che lo giudicarono come “uomo del suo tempo” ovvero protagonista di atti sì crudeli ma comuni all’epoca in cui visse; la differenza essenziale fu che Facino Cane, diversamente da altri condottieri, seguì un progetto – magari disordinato – finalizzato alla costruzione di un suo Stato. Maestri ha anche ricordato come la presentazione del volume rappresenta la logica conclusione del progetto che vide, nel maggio 2012 l’organizzazione del Convegno “Facino Cane e Filippo Maria Visconti: l’Oltregiogo Genovese tra Trecento e Quattrocento”.
Ad Andrea Scotto il compito di illustrare la presenza di Facino in ambito novese e di evidenziare la figura del Maresciallo di Boucicaut e di Beatrice Cane, sfortunata consorte del condottiero casalese.
Le relazioni – accompagnate da proiezioni multimediali – sono state seguite da un dibattito cui è intervenuto anche lo storico tortonese Italo Cammarata.
La presentazione si è conclusa con un abbondante – e particolarmente apprezzato – rinfresco.

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