La danza delle stelle e dei pianeti

Siena, sabato 24 ottobre 2015

Nel contesto del Convegno “La danza delle stelle e dei pianeti” organizzato a Siena, la giornalista Cinzia Montagna, nostra collaboratrice e autrice di ricerche e pubblicazioni dedicate a Camilla Faà di Bruno e Ferdinando Gonzaga Duca di Mantova, ha contestualizzato il suo intervento con un ampio riferimento alla figura di Caterina De Medici, vera moglie di Ferdinando Gonzaga, del quale rimase vedova nel 1626. Dal 1627 al 1629, Caterina De Medici fu nominata Governatrice di Siena, primo “governatore” dei De Medici incaricato dell’amministrazione della città toscana. L’intervento di Cinzia Montagna è stato dedicato all’arte “che svela” e all’arte “che racconta” con particolare riferimento alle formelle in ceramica raffiguranti lo Zodiaco realizzate ed esposte per l’occasione dalla scultrice pisana Laura De Santi. Ecco il passo dell’intervento di Cinzia Montagna che fa riferimento a Caterina nel contesto di un approfondimento dedicato al tema del labirinto: “Nel Rinascimento, il labirinto trova un’epoca trionfale, anche nella sue variante di puro abbellimento estetico. Il labirinto diventa moda nei giardini, nei palazzi. Il livello di consapevolezza di applicazione varia anche nell’arco di pochi decenni. Pensiamo ad esempio al ‘600 e ai Gonzaga di Mantova. Il focus va puntato sui primi decenni del secolo, quando a regnare su Mantova, sino al 1626, è un personaggio collegato, in morte non in vita, a Siena. Parliamo del Duca Ferdinando Gonzaga, ultimo Duca della dinastia originaria gonzaghesca. Dopo alcuni anni dalla sua morte, a Mantova regneranno i Gonzaga – Nevers. Come è collegato Ferdinando a Siena? Una volta morto il Duca, la sua Vedova diventa nell’arco di poco tempo Governatrice di Siena. Si trattava di Caterina De’ Medici, terzogenita di Ferdinando I De Medici e di Cristina di Lorena, la prima dei Medici a reggere il governatorato senese dal 1627 al 1629. Parliamo di una donna particolarmente religiosa, più di indole monacale che politica, riservata, con una profonda devozione. Si ritrova, per vicende che ora non ripercorriamo, moglie di uno dei personaggi più eclittici, curiosi e attivi sul piano culturale dell’epoca. Va anche detto un po’ scapestrato: quando Caterina sposa il Duca, tutta Europa sa che il Duca stesso ha avuto un figlio pochi mesi prima da un giovane contessa del Monferrato, Camilla Faà di Bruno, damigella di corte dei Gonzaga. Non solo: tutta Europa, ma anche il Papa coinvolto nella vicenda di un possibile annullamento delle nozze con la contessa, sa che, per ottenere la grazie della fanciulla, Ferdinando ha persino inscenato un finto matrimonio. Il bambino nato da quel finto matrimonio e che, proprio per la nullità delle nozze, non diventerà mai erede Gonzaga, alla morte del padre sarà affidato alle cure di Caterina, che lo accetterà quasi come figlio, occupandosi della sua salute e della sua educazione. Ferdinando era un uomo di grandissima cultura, parlava e scriveva in 6 lingue diverse, aveva uno studio, che ancora esiste in Palazzo Ducale, dove svolgeva esperimenti alchemici, possedeva un Museo Scientifico contenente varie stranezze della natura, era in dialogo epistolare con Galileo Galilei. Un vulcano, rispetto alla moderata Caterina. Il labirinto più famoso dei Gonzaga è il noto soffitto a cassettoni del “Forse che sì, forse che no”. Fatto realizzare da Francesco II Gonzaga nel Palazzo di San Sebastiano, fu fatto trasportare in Ducale da Vincenzo I Gonzaga, il padre di Ferdinando. Caterina, quindi, lo trova già disposto al suo arrivo. Ma non è l’unico labirinto che si trova a condividere con il marito. Il complesso di Palazzo Ducale si estende su 35mila metri quadrati, che comprendono vari edifici, fra loro collegati. Parliamo di migliaia fra stanze, corridoi, scale, passaggi, cortili, terrazze, giardini. Dove è facile perdersi e dove è altrettanto facile smarrire il significato di dove ci si trova- Basti pensare che il cosiddetto Appartamento dei Nani, per secoli ritenuto la dimora dei nani di corte, soltanto negli anni ’70 è stato identificato come riproduzione dei maggiori monumenti romani voluta proprio da Ferdinando, il marito di Caterina, in memoria dei suoi trascorsi cardinalizi romani.  E’ il Palazzo della sala degli specchi, ma anche della Stanza dello Zodiaco, in un continuo dialogo fra conoscenza terrena e conoscenza divina, concretezza e spiritualità, realtà e apparenza, segno e simbolo”.

(Foto Paolo Del Freo)

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