Il Gran Marchese Guglielmo VII

Castagnole Monferrato (AT), lunedì 22 giugno 2015

In occasione del primo anniversario dell’avvenuto riconoscimento UNESCO di Langhe-Roero e Monferrato a “PATRIMONIO DELL’UMANITÀ” si è tenuto con una folta ed interessata partecipazione di pubblico a Castagnole Monferrato alla presenza di S.E. il Prefetto reggente di Asti, Paolo Ponta, un momento di studio di alto profilo sulla straordinaria figura storica del Gran marchese Guglielmo VII di Monferratoche rappresenta uno dei personaggi monferrini più importanti per le singolari doti in campo militare e per le formidabili abilità diplomatiche che lo resero un riferimento autorevolissimo sulla scena europea del suo tempo. L’incontro di studio, organizzato dal Comune di Castagnole Monferrato e dal Centro studi sul Paesaggio culturale del Monferrato con il patrocinio della Provincia di Asti, dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, del Centro UNESCOdi Torino, del Club UNESCOdi Asti, del Circolo culturale I Marchesi del Monferrato, dell’Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano, dell’Associazione “Aleramo onlus” e dell’Associazione Davide Lajolo, si è tenuto nella prestigiosa sede della Chiesa dell’Annunziata di Castagnole Monferrato, ricca di storia e di decori artistici di particolare pregio.
L’incontro è stato avviato dal Sindaco Enzo Baraldi di Castagnole Monferrato che ha voluto ricordare le ragioni del vivo interesse da parte della realtà di Castagnole per i temi della storia, della cultura e del paesaggio locali che portarono già nell’ottobre scorso all’organizzazione di un primo importante momento di studio in commemorazione degli 850 anni di appartenenza di Castagnole ai territori storici del Monferrato sulla base del reperimento di un importante documento attestante questa specifica condizione. Il moderatore del Convegno, Francesco Marengo (Consigliere della Provincia di Asti e già Sindaco di Castagnole Monferrato), ricordando tutte le adesioni e patrocini concessi all’incontro di studi con particolare riferimento a quelli istituzionali della Provincia di Asti e dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, ha dato la parola per un saluto introduttivo a S.E. il Prefetto reggente di Asti, Paolo Ponta, che ha offerto all’uditorio una riflessione approfondita e di ampio respiro sull’importanza della storia per una corretta gestione e promozione dei territori piemontesi con particolare riferimento a quelli riconosciuti da parte dell’UNESCO a “Patrimonio dell’Umanità”. Il Prefetto Ponta si è in particolare complimentato con gli organizzatori per la preziosa lettura storica del territorio monferrino, partendo dalla singolarissima figura di Guglielmo VII.
Ha, quindi, portato un saluto Maria Rita MottolaPresidente del Centro studi sul Paesaggio culturale del Monferrato, che ha ricordato come le attività di studio e di approfondimento organizzate nel primo anno dalla costituzione del Centro studi siano oramai numerose e di alto profilo per poter contribuire alla conoscenza del territorio e delle sue problematiche di gestione e valorizzazione nella stimolante prospettiva dell’avvenuto riconoscimento UNESCO.
I lavori del Convegno sono quindi entrati nel vivo delle tematiche di studio con l’introduzione generale da parte di Maria Paola Azzario Chiesa (Presidente del Centro UNESCO di Torino) che ha ribadito il peculiare ruolo istituzionale dell’UNESCO volto a favorire percorsi di conoscenza e collaborazione tra culture diverse, avendo ben presente come i conflitti e le guerre nascano in primis dall’odio annidato nel cuore degli uomini e dal mancato riconoscimento del valore delle culture altrui.
La prima relazione in programma è stata, quindi, tenuta da Roberto Maestri (Presidente del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”) che ha offerto un quadro molto preciso ed affascinante della figura storica di Guglielmo VII con una serie di notazioni biografiche di grande interesse anche per la specifica realtà locale di Castagnole. In particolare è stato evidenziato, anche con la proiezioni di interessanti immagini di cartografie storiche e di documentazione archivistica, come Guglielmo VII rivestì un ruolo di primo piano tra i “più illustri principi” del Duecento tanto da meritarsi l’immortalità grazie ai versi che gli dedicò Dante Alighieri nel VII canto del Purgatorio. Il “Gran Marchese”, per un arco temporale di una trentina di anni, recitò un ruolo da protagonista nell’Italia nord occidentale, divenendo signore o capitano d’importanti Comuni quali Alessandria, Asti, Brescia, Casale, Como, Cremona, Genova, Ivrea, Lodi, Milano, Mantova, Novara, Pavia, Torino, Vercelli, Verona; svolgendo un’incessante attività politica anche in ambito francese e spagnolo e ponendo le basi, attraverso il matrimonio della figlia, per la venuta in Monferrato dei Paleologo, Imperatori di Bisanzio. Maestri ha ricordato come grazie all’intuizione e lungimiranza politica di Guglielmo VII la Dinastia dei Paleologi governò il Monferrato (di cui facevano parte Acqui, Alba, Casale, Chivasso, Moncalvo e Trino) per oltre due secoli, ponendo anche le basi per il successivo avvento – nel 1536 – della Dinastia dei Gonzaga di Mantova. In conclusione della relazione, Maestri ha voluto evidenziare come Guglielmo VII non fu solo il Signore di una piccola realtà territoriale, ma un uomo con un grande progetto: quello di diventare il punto politico di riferimento in un’area sovra regionale; il progetto riuscì solo in parte, le ristrettezze economiche in cui si dibatteva il Monferrato nel Duecento non potevano consentirgli di rendere concreto il suo sogno, ma di sognare sì.
E’, quindi, intervenuta Irma PagliariDirigente Settore Cultura, Turismo e Promozione Città di Mantova, che ha riservato parole di apprezzamento per l’attività di studio e di approfondimento sui temi della storia e del paesaggio da parte del Centro studi sul paesaggio culturale del Monferrato, ritenendo quanto mai importati questo tipo di attività. Ha, quindi, illustrato l’esperienza mantovana nella gestione e promozione del sito UNESCO di Mantova Sabbioneta, iscritto a luglio 2008 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO (World Heritage List). In particolare è stato ricordato come nella “Dichiarazione di valore universale eccezionale di Mantova e Sabbioneta” sia riportato come queste realtà offrano una testimonianza unica delle realizzazioni urbane, architettoniche e artistiche del Rinascimento, collegate tra loro attraverso le idee e le ambizioni della famiglia regnante, i Gonzaga.  Particolare importanza è stata inoltre riservata dalla dott.ssa Pagliari al tema “piano di gestione” del sito UNESCO che costituisce un aspetto di fondamentale importanza in termini operativi di conservazione dello stesso. I principi fondamentali sono stati individuati nella realtà mantovana nella necessità di dotarsi di una struttura di gestione interna e trasversale ai due enti gestori (Comune di Mantova Comune di Sabbioneta); nell’assunzione del concetto di paesaggio storico urbano come scenario di riferimento per l’individuazione delle politiche di gestione del sito e, infine, nell’attenzione da porre ai temi della sensibilizzazione, valorizzazione e comunicazione. La relazione della Dott.ssa Pagliari ha, quindi, preso in esame le diverse attività svolte nel corso degli anni, grazie ad appositi finanziamenti statali accordati al sito UNESCO di Mantova e Sabbioneta, per una sua adeguata promozione e fruizione, anche in termini di dotazione di servizi pubblici per gli spostamenti in loco. A conclusione della relazione, la dirigente ha ribadito come il legame storicamente forte tra i Gonzaga di Mantova e il Monferrato meriti senz’altro un prosieguo di iniziative reciproche di studio, conoscenza e valorizzazione congiunta di entrambi i territori di valore universale, grazie al riconoscimento UNESCO.
Come ultimo contributo in programma è intervenuto il Marco Devecchi (Presidente dell’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano) che ha iniziato la propria relazione ricordando l’interessante Convegno, tenutosi sempre a Castagnole Monferrato nell’ottobre dello scorso anno per celebrare esattamente gli 850 anni intercorsi tra l’inclusione di Castagnole nel Marchesato di Monferrato e l’avvenuto riconoscimento UNESCO del Monferrato e di Langhe e Roero del giugno del 2014. Anche in quel Convegno fu ribadito il ruolo centrale della storia per qualunque iniziativa volta ad una migliore gestione e promozione del territorio. Dopo l’esame di alcuni aspetti peculiari del paesaggio monferrino, in riferimento al tema dell’UNESCO, Devecchi ha lanciato la proposta che proprio Castagnole Monferrato – in virtù di un interesse ed attenzione del tutto particolari per i temi della storia del Monferrato – possa ospitare una struttura operativa di raccolta di documentazione, di avvio di studi e di elaborazione di proposte operative di promozione e valorizzazione del territorio, avendo soprattutto come riferimento lo straordinario ed ancora sottovalutato rapporto storico/culturale con Mantova. In questa prospettiva, Castagnole Monferrato potrebbe proprio rappresentare la Sede monferrina adatta per periodici Incontri di studio di alto profilo – anche internazionale – sui rapporti tra il Monferrato e i Gonzaga di Mantova, ponendosi come un importante punto di riferimento propulsivo, in termini culturali, per tutti i territori UNESCO di Langhe-Roero e Monferrato. La proposta ha da subito trovato generale apprezzamento da parte dei presenti, con l’auspicio di un avvio operativo delle attività già a breve nei mesi prossimi.
Si è, quindi, aperta una stimolante discussione con interventi da parte del pubblico, tra i quali  Laurana Lajolo (Presidente dell’Associazione davide Lajolo) che ha evidenziato come il conflitto storicamente aspro tra il Comune di Asti e il Marchesato di Monferrato – ben illustrato nella relazione del Dott. Maestri – possa essere ricondotto a due realtà sociali ed economiche molto diverse, rispettivamente da un lato la presenza di affermati banchieri e dall’altro quella di condottieri in armi.
Ha, quindi, preso la parola Lorenzo Fornaca, editore di moltissime ed importanti pubblicazioni di storia locale. Tra le ultime opere realizzate, è stato citato il volume “Monferrato splendido patrimonio” nel quale la figura di Guglielmo VII è chiaramente descritta, anche per una efficace divulgazione presso le scuole.  Terminati i lavori del Convegno ha avuto luogo l’intitolazione della Sala dell’edificio comunale dell’ex Asilo infantile “Regina Elena”, attualmente adibito alla celebrazione dei matrimoni, a GUGLIELMO VII Gran Marchese di Monferrato da parte del Sindaco Enzo Baraldi e di S.E. il Prefetto reggente di Asti, Paolo Ponta. Si tratta di un edificio di rilevantissimo interesse storico ed architettonico che rappresenta il giusto legame con la prestigiosa figura di Guglielmo VII che – come auspicio da parte di tutti i presenti all’intitolazione – potrà divenire il perfetto ambasciatore e rappresentante culturale sulla scena internazionale dei “Territori viticoli UNESCO del Monferrato”.
Al termine della Giornata di studio si è tenuto un brindisi con il Ruché a Castagnole, al Monferrato e all’UNESCO.

Marco Devecchi

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