Il profeta disarmato

Alessandria, 28 settembre

La sala del Broletto di Palatium Vetus ha ospitato la Conferenza Il profeta disarmato. La vita avventurosa di Giovanni Battista Boetti, il Mansur

L’iniziativa è stata organizzata grazie alla collaborazione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”.

A introdurre l’incontro, il presidente della Fondazione, Pier Angelo Taverna che ha affermato come per gli approfondimenti di storia locale, questa volta si è parlato di un personaggio incredibile e poco conosciuto, Giovanni Battista Boetti, nato a Camino nel 1743, figlio del nostro Monferrato che, in viaggi avventurosi, specie in Oriente, spaziò dal Kazakistan alla Georgia, dalla Persia alla Turchia, alla Cecenia e divenne un eroe nazionale per alcune di queste nazioni, tanto da venir chiamato “el Mansur”, il liberatore. Una storia avvincente come un romanzo, romanzo di cui molte pagine devono ancora essere scritte.
Roberto Maestri ha invece sottolineato come fin dal Medioevo  i piemontesi, in particolare alessandrini e astigiani, hanno manifestato interesse per il Mediterraneo Orientale; un interesse approfondito lo scorso anno in occasione del ciclo I Marchesi di Monferrato alle Crociate tenutosi proprio a Palatium Vetus. Ma non furono solo i dinasti monferrini a percorrere le insidiose strade dell’Oriente, ma anche uomini comuni – in particolare commercianti – che cercarono, e qualche volta riuscirono, di assicurarsi fortuna e ricchezza. Tra i personaggi attratti dal fascino del Levante non mancarono gli avventurieri: uomini che spesso hanno lasciato fugaci tracce nella storia oppure, come nel caso del Boetti, segnarono il destino di intere popolazioni.
Dionigi Roggero ha ricordato come, nella seconda metà del Settecento, Giovanni Battista Boetti più noto come il profeta Mansur, spinto dalla passione per il viaggio lasciato il piccolo villaggio monferrino di Piazzano di Camino, dove era nato nel 1743, attraversò tutta l’Europa occidentale e orientale. Dopo lunghe peregrinazioni l’intrepido frate domenicano fondò una nuova religione teocratica basata su elementi cristiani e musulmani. Poi, alla testa di ottantamila uomini conquistò l’Armenia, il Kurdistan, la Georgia e la Circassia, dove regnò come sovrano assoluto, prima di essere sconfitto dall’esercito di Caterina di Russia e rinchiuso in un monastero sul Mar Bianco, dove morì nel 1798.

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