The Queen is dead, long live the King.

Mai come in questi ultimi anni le nuove generazioni hanno avuto occasione di sentire la profonda consapevolezza di essere nel pieno svolgimento di eventi dalla portata storica.

Dapprima la pandemia, seguita immediatamente dal conflitto russo-ucraino; ora, per quanto potesse essere un evento prevedibile nella sua ineluttabilità, la morte della regina Elisabetta II.

Per i suoi sudditi, una sovrana amata, rispettata, esempio di governo che lo stesso Carlo, nel suo discorso di proclamazione, ha definito “senza pari per durata e devozione al servizio”.

Per molti, un ultimo baluardo che incarnava l’esemplificazione di quelle doti che dovrebbero contraddistinguere non solo un nobile, tale per nascita, ma soprattutto un governante, un punto di riferimento politico . Ed Elisabetta II, oltre ad essersi dimostrata nel corso della sua longeva reggenza, settant’anni passati a guidare il Paese dal Trono d’Inghilterra, una sovrana capace di rappresentare quell’eleganza brithis per la quale era divenuta icona di stile in tutto il mondo, è sicuramente stata una figura politica di acuta lungimiranza nell’approcciarsi ai tanti, profondi mutamenti che la società si è trovata a dover affrontare.

Elisabetta II ha certamente saputo mediare e mantenere equilibrio fra il ruolo della monarchia e quello di una democrazia parlamentare, riuscendo a conservare intatta, grazie alla sua  statura morale, l’ammirazione dei propri sudditi riuscendo a non lasciar scalfire, né se stessa né la carica che ricopriva, in credibilità ed autorevolezza da nessuno degli accadimenti, personali o storici, che ha avuto modo di veder dipanarsi nel corso dei decenni, senza ostacolarli o farsene promotrice, ma assumendo con dedizione il ruolo di guida.

Nessuno come lei è stata testimone della Storia in prima persona e da un punto di osservazione così privilegiato: ora che si è spenta, con lei se ne è andato un altro pezzo di quella Storia, e noi non possiamo che assistere ad un nuovo cambiamento, consci che l’eredità da raccogliere, per il futoro Re Carlo III, non è delle più semplici.

The Queen is dead, long live the King.

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