C’era una volta… al chiostro. Ferrovie del messico fa tappa ad Alessandria.

Nuovo appuntamento della rassegna letteraria “Storie alessandrine: un libro, tante vite” promossa da: Amici del Museo Etnografico Gambarina, Alessandria in Pista, Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, Circolo provinciale della Stampa, Movimento Cristiano Lavoratori di Alessandria, Società Alessandrina di Italianistica e Spazioidea.

Per la prima volta la rassegna diviene “itinerante”, spostandosi dalla sede classica del Museo Etnografico della Garbarina, per essere accolta nel chiostro di Santa Maria di Castello, dove ha sede il Circolo Culturale Marchesi del Monferrato, fra gli organizzatori della rassegna stessa.

È un piacere, per i Marchesi del Monferrato, accogliere “Storie Alessandrine”, una rassegna che sosteniamo nel suo intento di promuovere scrittori e storie del nostro territorio, e siamo lieti di inaugurare questo nuovo corso presso il Chiostro di Santa Maria di Castello, con la presentazione di un libro di un autore astigiano, ma alessandrino di nascita e con un profondo amore verso il Monferrato, che si appresta a divenire un vero e proprio caso editoriale dell’anno

Emiliana Conti, Presidente Circolo Marchesi del Monferrato

 

Martedì 29 novembre, dalle ore 18.00, Gian Marco Griffi presenterà il suo romanzo “Ferrovie del Messico” (2022, Laurana Editore), uscito nel maggio di quest’anno ed ormai prossimo a vedere arrivare nelle librerie la sua sesta ristampa.

Un successo trasversale decretato dai lettori, da colleghi scrittori e dalla critica letteraria, sancito da alcuni riconoscimenti fra i quali il primo posto nella sezione narrativa del il prestigioso 39° Premio Città di Leonforte e della VI edizione del Concorso Nazionale di Narrativa “Augusto Monti”, oltre che la nomina a Libro del mese della trasmissione radiofonica Fahrenheit di Radio 3 o il primo posto “classifica di qualità sezione narrativa” della prestigiosa rivista letteraria online L’indiscreto, del mese di ottobre e risultare nella rosa dei dieci finalisti del Premio Mastercard.

Ad avviare l’incontro, un’introduzione dei curatori della rassegna, Mauro Remotti ed Albino Neri.

A dialogare con l’autore saranno invece due soci del Circolo I Marchesi del Monferrato, Pier Carlo Guglielmero, qui presente in veste di giornalista e appassionato di letteratura, e Silvia Perosino, illustratrice, autrice dell’immagine di copertina e delle mappe interne presenti nel volume, e che proporrà anche delle letture di alcuni brani significativi del romanzo.

L’autore, Gian Marco Griffi, alessandrino di nascita, monferrino per profonda vocazione, vive attualmente ad Asti. Ha pubblicato due precedenti opere: Più segreti degli angeli sono i suicidi, Bookabook 2017, e la raccolta di racconti  Inciampi, arkadia 2019.
Ferrovie del Messico è il suo primo vero e proprio romanzo.

Come riassumere la vicenda di Ferrovie del Messico?

Ambientato nella Asti del 1944, con flashback temporali nel 1929 e nel 1933 ed escursioni geografiche fra la Germania e il Messico,  Ferrovie del Messico racconta le vicende di Francesco “Cesco” Magetti, membro della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria,  che troviamo sofferente a causa di un atroce mal di denti ma soprattutto, in ambasce perché è stato incaricato di disegnare una mappa delle ferrovie del Messico. Lì, più precisamente nella città di Santa Brígida de la Ciénaga, secondo i nazisti si nasconde «un’arma diabolica e terrificante. Un’arma spettrale, una bestia selvaggia e leggendaria. La chiamano l’arma risolutiva». Per realizzare la mappa, Cesco avrà bisogno di un libro, la Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México di Gustavo Adolfo Baz con illustrazioni di Eduardo Gallo, la cui ricerca servirà a creare incontri e dipanare eventi come in un gioco di specchi o di scatole cinesi.

Fra i personaggi, una parte di quel variegato mondo che popola le ottocento pagine del libro, che verrete portati a conoscere durante l’incontro di martedì  possiamo anticiparvi, oltre al già citato Cesco Magetti: Tilde Giordano, ragazza bellissima e folle, imbevuta di letteratura, della quale Cesco si innamora all’istante e perdutamente; Steno, devotissimo fidanzato di Tilde, partigiano senz’armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni; Epa, cartografo samoano (delle Samoa tedesche); Adolf il Führer e la sua consorte Eva, alle prese con l’abuso di anglicismi; Angelo detto Angelino detto Angelito detto Lito Zanon, addetto cimiteriale alla bollitura di cadaveri; Mec il muto, suo sodale fin dai tempi in cui insieme costruivano ferrovie in Ame-rica latina; le due Marie, entrambe di nome Maria; Bardolf Graf, im-piegato amministrativo, ignaro motore immobile di tutta la storia; Et-tore e Nicolao, informatissimi e misteriosi clienti fissi del night club segreto l’Aquila agonizzante, prossimi ai partigiani; Gustavo Adolfo Baz, autore del volume Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México; Edmondo Bo, frenatore poeta, o poeta frenatore, o frenatore e poeta, in ogni caso alcolista e oppiomane; l’orribile Obersturm-bannführer Hugo Kraas, amante dell’arte italiana, discutibile golfista e spietato SS; Giustina Decorcipo, compagna d’orfanotrofio di Et-tore e Nicolao, violentata e uccisa e gettata sul bordo della strada a sedici anni; Feliciano, bambino morto.

Con Ferrovie del Messico Gian Marco Griffi ci ha dato un grande romanzo corale, spassoso e commovente, giocoso e profondo, realistico e fantastico, avvincente senza tregua, scritto con una lingua quasi parlata, sempre cordiale tanto nel registro comico quanto in quello drammatico, e tuttavia letteratissima. Se i numi tutelari di Griffi sono senz’altro Jorge Luis Borges e Carlo Emilio Gadda (e fanno capolino qua e là Roberto Bolaño, Thomas Pynchon e – com’è logico – i Monty Python), il risultato è del tutto originale.

Vi aspettiamo dunque nella storica cornice del chiostro di Santa Maria di Alessandria, per scoprire insieme un libro, che siamo certi, finirete con l’amare così come lo stiamo amando noi.

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