A Novi d’Autunno giungono le Donne fuori dalla Storia.

Da quando, poco più di un anno fa, le nove Donne del Libro di Cinzia Montagna hanno ripreso la parola sembra difficile fermarle nel loro raccontarsi e raccontarci, con loro, alcuni momenti della storia e del nostro Monferrato.

Sabato 20 ottobre l’appuntamento è quindi con loro, con l’autrice, Cinzia Montagna e con il vicepresidente del Circolo I Marchesi del Monferrato Angelo Soave, a Novi Ligure, presso la Casa del Giovane alle ore 21.00.

L’incontro, inserito nella manifestazione culturale “A Novi d’autunno: viaggi, storia, scienza e attualità“, fa parte di un ciclo di presentazioni librarie con relativo dialogo con gli autori, nei quali non solo è previsto il racconto e la promozione del prodotto editoriale ma soprattutto questo viene utilizzato come spunto di partenza per ampliare il discorso ad un più vasto ambito storico e territoriale.

Ed il libro di Cinzia montagna siamo certi offrirà, come di consueto, molteplici spunti: partendo dalle nove figure femminile del libro si allargherà il discorso al Monferrato, addentrandosi nelle pieghe del dibattito storico inerente l’appartenenza di Novi Ligure al Monferrato, per giungere al racconto di un personaggio, Facino Cane,  che con le sue gesta militari ha segnato profondamente le sorti del territorio monferrino.

Ma soprattutto, il libro sarà pretesto per parlare dei luoghi e della loro possibile fruizione turistica grazie anche alla valorizzazione culturale.

Estremamente significative, in tal senso, le parole di Cinzia Montagna, che riportiamo dalla sua pagina Facebook perchè restituiscono con estrema semplicità e naturalezza d’espressione il significato profondo del lavoro che ha compiuto con la stesura di “Sonne fuori dalla Storia”, e che noi, come Circolo, siamo estremamente orgogliosi di aver contribuito nella pubblicazione:

Il mio libro è una raccolta di racconti storici, leggibili da tutti, anche da chi non ha preconoscenze storiche. La parte storica in senso stretto si trova nelle note, che sono scritte in piccolo, non perché non siano importanti, ma perché sono convinta che possano venire dopo il desiderio.
Il desiderio di cosa?
Di capire chi siano stati, nella realtà, i personaggi di cui parlano i racconti, ma anche di conoscere i luoghi dove le vicende narrate si svolsero.
Se si pensa la Storia come qualcosa di chiuso e finito, la Storia diventa qualcosa di distante, noioso e pesante e io faccio la figura di quella che si piazza in alto con la verità in tasca. Invece non ho nessuna verità, ma documenti sì e li condivido con chi legge i miei libri. Sperando, sempre, che, giunti all’ultima pagina, i lettori provino il desiderio di partire per andare a vedere i posti di cui parlo. Per me, il libro inizia lì, dopo l’ultima pagina, e ognuno se lo scrive e, soprattutto, lo vive in base a ciò che vede e prova. Perché la Storia è qualcosa d’immanente, è dentro paesaggi, urbanistiche, parlate e consuetudini. La Storia è viva.

 

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