Arandora Star. Nel ricordo delle vittime piemontesi di una tragedia dimenticata.

Quando Maura Maffei, appassionata scrittrice di romanzi storici, e non solo, ci parlò per la prima volta della tragedia dell’Arandora Star, fummo conquistati dalla sua narrazione e dall’enormità di una vicenda storica (sapientemente descritti dalla scrittrice in ben due delle sue opere, ”Quel che abisso tace” e “Quel che onda divide” così poco conosciuta nei territori da cui le vittime provenivano.

L’Arandora Star fu una nave da crociera britannica requisita per esigenze belliche e caricata di civili italiani e tedeschi internati non appena l’Italia entrò in guerra a fianco della Germania nazista, e diretta in Canada. Il 2 luglio 1940, al largo della costa nord-ovest dell’Irlanda, fu colpita da un siluro lanciato dall’U-Boot U-47. L’equipaggio dichiarò in seguito di essere stato tratto in inganno dalla livrea grigia che faceva sembrare la nave da crociera un mercantile provvisto di armi in dotazione alla marina britannica. L’Arandora Star, senza più potenza motrice, affondò in trentacinque minuti. Persero la vita più di ottocento persone, oltre 400 delle quali italiani.

Il convegno di sabato 8 ottobre a Casale Monferrato, è un’occasione unica nonché un atto necessario per commemorare le 60 vittime piemontesi dell’Arandora Star, e il Circolo culturale I Marchesi del Monferrato non poteva esimersi dal contribuire alla realizzazione e promozione di questo evento, che per il prestigio dei relatori, molti dei quali annoverabili fra i massimi esperti sull’argomento in ‘Italia e all’estero, si pone sicuramente come il più importante finora realizzato in Piemonte sull’argomento.

Fra le Associazioni che come la nostra promuovono l’evento, ospitato in Casale grazie alla disponibilità del Comune ed in particolare dell’Assessore alla Cultura Gigliola Fracchia ricordiamo anche il Centro Studi Val Ceno e il Comitato Pro Vittime Arandora Star di Bardi.

Il Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato è onorato di partecipare a questo momento di grande interesse ed importanza nell’approfondimento e nella divulgazione storica, con l’intervento del nostro Giancarlo Libert, giornalista e storico, che illustrerà le caratteristiche dell’emigrazione piemontese di quel periodo, tematiche a lui care e che profondamente conosce, occupandosi dell’argomento ormai da oltre trent’anni, come socio di numerose associazioni fra le quali ricordiamo anche il Centro Studi Piemontesi di Torino, della Società di Studi Storici di Cuneo, della Società di Storia, Arte ed Archeologia per le province di Alessandria e di Asti, di Iulia Dertona, della Società Studi Astesi e dell’Accademia Urbense.

Al convegno, moderato da Paola Casulli, interverranno, per cercare di dare un quadro quanto più esaustivo possibile della tragedia e del periodo in cui accadde, Terri Colpi, in collegamento video, ricercatrice della Saint Andrew University, prima, con un grandissimo lavoro di ricerca d’archivio, a compilare la lista di tutte le vittime italiane dell’Arandora Star, fino ad allora inesistente; Maria Serena Balestracci, massima studiosa italiana di Arandora Star, Maura Maffei, scrittrice, il presidente del Comitato Pro vittime Arandora Star, Beppe Conti, il giornalista Pier Luigi Previ e Romeo Broglia che illustrerà i progetti sinora condotti con le scuole, in Italia e all’estero.

Oltre ai saluti istituzionali delle Autorità cittadine, presenzieranno Alessandro Cardinali, membro della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo e di Luciana Genero, vice-presidente dell’Associazione Piemontesi nel Mondo, ma sono stati naturalmente invitati a presenziare tutti i 40 sindaci delle località piemontesi che hanno avuto vittime e/o sopravvissuti e fra questi, Luigi Sergio Ricca, sindaco di Bollengo (TO), e Lino Pettazzi, sindaco di Fubine (AL), i due paesi piemontesi che annoverano il maggior numero di vittime, fanno parte della lista dei prestigiosi relatori.

Saranno presenti anche alcuni parenti delle vittime, provenienti non solo dal Piemonte ma anche da Emilia Romagna (la regione più colpita nella tragedia) e Veneto.

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