Cane Facino
(Casale Monferrato ca.1360 – Pavia 1412).
A cura di Pierluigi Piano.
Liberamente tratto da: D. M. Bueno De Mesquita, voce Cane, Facino, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 17, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana 1974, pp. 791 – 801 e da Facino Cane, in Note biografiche di Capitani di Guerra e di Condottieri di Ventura operanti in Italia nel 1330 – 1550, www.condottieridiventura.it .
“Lampi di tragedia, furori e devastazioni, intrighi, crudeltà e delitti fanno da sfondo alla figura di questo singolare personaggio”. Conte di Biandrate, ghibellino, Signore di Alessandria, Pavia, Como, Valenza, Vercelli, Piacenza, Novara, Tortona, Galliate, Borgo San Martino, Varese, Gavi, Castano Prino, Castiglione Olona, Cassano d’Adda. Uomo di grande ardire non meno che di orgoglio. Uomo fiero e capitano di soldati facinorosi e pronti. Severo nella disciplina, sapeva farsi amare dai suoi uomini con i quali condivideva tutti i pericoli…O, contra, come lo definì il Lomonaco “uomo sbalestrato di cervello”. “Il terribile”, come venne soprannominato, Facino, diminutivo di Facio ovvero Bonifacio, Cane. Figlio di Emanuele Cane di Casale Sant’Evasio (oggi Monferrato) dovette appartenere a uno dei rami meno ricchi dell’importante famiglia casalese del XIV secolo. Nacque poco prima del 1360, in quanto quando morì nel 1412 aveva quasi cinquantadue anni, sia perché iniziò la sua carriera militare molto giovane. Prima del 1377 ebbe le sue prime esperienze belliche a Casale M. con i fratelli Filippino e Marcolo. Nel 1377 milita nella compagnia di Lucio Sparviero al soldo di Firenze contro la Chiesa. Affianca Guido Chiavelli alla conquista di Fabriano nelle Marche. Nel settembre dello stesso anno partecipa alla battaglia di Matelica, sempre nelle Marche. Nell’ottobre – novembre del 1377 è al servizio del marchese Secondotto di Monferrato ed assedia Asti. Rodolfo di Brunswick: può entrare nella città solo per intervento delle milizie viscontee. Dal 1381 al 1384combattè nel Regno di Naopoli agli ordini di Ottone di Brunswick. Ebbe il compito, nell’agosto 1381, di attaccare in Napoli la porta di San Gennaro e di raggiungere Castel Capuano dall’interno della città. Sconfitto e fatto prigioniero, si dà allo sbando con il resto dell’esercito. Passa agli stipendi di Carlo di Durazzo. Nel settembre dell’anno successivo, 1382, combatte le truppe di Luigi d’Angiò. Nel 1383 si trova all’assedio di Barletta ed a novembre entra nella città. Nel maggio 1384 al comando di 50 lance è segnalato a Cortona.